Aloe Vera: è davvero pericolosa? Cosa c'è dietro il divieto della Ue

L’Aloe Vera presenta controindicazioni, oppure può risultare addirittura tossica?

Vediamo quali sono i pericoli maggiori che possono provenire da una pianta che da millenni viene considerata “miracolosa per la salute” e i possibili effetti collaterali.

Aloe Vera

Aloe cos’è

Cristoforo Colombo nel suo diario di bordo, durante la rotta verso il Nuovo Mondo, scriveva così: “Todo està bien, hay Aloe a bordo” (Va tutto bene, ho l’Aloe a bordo), riassumendo in poche parole la fiducia per un rimedio considerato conosciuto sin dall’antichità ed evidentemente considerato efficace.

L’Aloe Vera dal punto di vista botanico appartiene alla famiglia delle liliacee (Aloacee), la stessa di aglio e cipolla, per intenderci. È chiamata anche Giglio del deserto e cresce spontaneamente in Sudafrica, Sudamerica e nelle regioni mediterranee. La grande capacità di trattenere acqua al proprio interno la rende resistente anche ai climi più aridi e caldi. È presente in almeno 350 varietà, ma le più note in campo terapeutico e cosmetico sono

  • la Barbadensis Miller (o Aloe Vera, la più conosciuta e utilizzata),
  • l’Arborescens (più ricca in principi attivi rispetto all’Arborescens)
  • e la Chinensis (la meno diffusa, originaria della Cina)

Il suo nome deriva dal greco Als,alos, che significa “acqua marina,sale”, per via del suo sapore salato, tanto amaro che le donne Maya usavano strofinarlo sul seno per accelerare lo svezzamento dei loro bimbi.

Aloe Vera proprietà scientifiche

La prima ricerca scientifica moderna sull’Aloe risale agli anni ‘30 dello scorso secolo: nel 1934 venne pubblicato un lavoro di due medici americani, Collins padre e figlio, riguardante l’uso del gel a base di Aloe per il trattamento di una radiodermite grave, insorta in una donna in seguito al trattamento antitumorale con radioterapia. Ebbene, i due medici avevano osservato una rapida risoluzione del prurito e delle lesioni. Una conferma dell’efficacia del trattamento arrivò qualche anno dopo, nel 1940, da parte di uno studio dell’Università della Virginia (condotto però su ratti, non su soggetti umani).

Da lì prese il via una serie di studi per verificare l’efficacia dei preparati a base di aloe in una vastissima gamma di patologie; tentiamo qui di seguito un elenco delle principali, senza pretesa di esaustività.

Uso topico (sulla pelle) dell’aloe per il trattamento di:

  • infiammazioni e dermatiti,
  • escoriazioni e ferite,
  • ulcere,
  • prurito,
  • punture di insetti,
  • ustioni lievi e scottature solari,
  • psoriasi,
  • herpes labialis, genitalis e zoster.

Aloe Vera uso topico

Uso sistemico (orale) con azione

  • antiossidante,
  • antibatterica,
  • antivirale,
  • immunomodulante (dalle malattie da raffreddamento alle malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide, fino ad arrivare all’HIV),
  • depurativa,
  • lassativa e rigeneratrice della flora batterica intestinale,
  • digestiva e protettiva della mucosa gastrica.

Il fatto che un rimedio erboristico venga utilizzato o proposto per una certa patologia, non significa però che sia realmente efficace e in questo senso l’aloe non fa eccezione.

In linea generale, sulla base dei singoli lavori sperimentali e delle meta-analisi pubblicate in decenni di ricerca, constatiamo che i risultati sono tutt’altro che conclusivi e spesso contraddittori.

  • Le ricerche più recenti sull’uso topico dell’aloe (dermatiti, ulcere, ustioni, herpes zoster) sembrano confermarne l’efficacia, anche se in taluni casi i risultati sono stati discordanti.  Accanto ad uno studio sull’efficacia dell’aloe in caso di danni cutanei causati dalla radioterapia, per esempio, ne troviamo altri  che invocano la necessità di ricerche più approfondite e uno addirittura in cui l’aloe ha ritardato la guarigione, peggiorando le lesioni.
  • Sull’uso sistemico il panorama è ancora più confuso e non ci permette ad oggi di trarre conclusioni definitive, sia per quanto riguarda l’efficacia terapeutica sia riguardo la sicurezza nell’utilizzo.

Aloe vera gel

L’aloe Vera è vietata in Italia?

Un recente regolamento dell'Unione Europea vieta di commercializzare prodotti alimentari e integratori a base di aloe per finalità lassative. L'idrossiantracene, molecola di origine vegetale contenuta nella pianta, potrebbe essere cancerogena e genotossica

La decisione comunitaria, che ha portato all’emanazione del divieto, si riferisce all’impiego di alimenti e integratori che contengano idrossiantracene e che, se assunti continuativamente per un lungo periodo, potrebbero essere genotossici, cioè danneggiare il DNA, oppure cancerogeni. Vi sarebbe, in particolare, una probabilità di sviluppare cancro al colon incrementata fino al doppio, rispetto alle percentuali di diffusione della patologia nella popolazione che non fa uso di questi integratori né consuma questi alimenti.

FACCIAMO CHIAREZZA

Fatta questa importante premessa è doveroso sottolineare come ad essere vietati non siano le preparazioni a base di aloe in toto, ma solo quelle contenenti le sostanze indicate (le preparazioni ottenute esclusivamente dalla parte interna della foglia dell’aloe, ovvero dal gel, non sono interessate dal provvedimento).

 

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Conclusioni

La vendita di integratori a base di Aloe vera è ancora consentita in Italia, seppur molti sono i benefici accertati scientificamente di questa stupenda pianta, la stessa presenta anche molte controindicazioni:

Controindicazioni

Se per uso topico l’utilizzo risulta tutto sommato sicuro (anche se si sono verificati casi di dermatite allergica in soggetti predisposti), gli effetti collaterali possibili in caso di assunzione orale possono essere seri, se non addirittura gravi. Quando il succo ottenuto frullando la foglia intera non viene depurato della frazione di antrachinoni, si possono sviluppare irritazioni gastroenteriche importanti (crampi, diarrea, vomito) e disidratazione con squilibri elettrolitici a seguito di diarrea prolungata.

Più in generale diversi autori suggeriscono cautela nel consumo orale di aloe, che a seconda delle fonti risulta controindicato principalmente in caso di:

  • infiammazione intestinale,
  • dolori addominali, coliti, diverticolite, appendicite, malattie infiammatorie intestinali (morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa),
  • occlusione intestinale,
  • gastrite,
  • diabete (per via dell’effetto ipoglicemizzante che può sommarsi a quello dei farmaci, abbassando eccessivamente i livelli di glucosio).

Se ne sconsiglia altresì l’uso

  • in gravidanza, per via della stimolazione contrattile sulla muscolatura liscia uterina (e conseguente rischio di aborto o parto prematuro),
  • allattamento, poiché l’aloe passa nel latte materno, rendendolo amaro e provocando possibili effetti collaterali anche nel neonato,
  • durante la mestruazione, perché può aumentarne il flusso,
  • nei bambini al di sotto dei 12 anni, in via prudenziale.

 

 

Maurizio Amato Naturopata
MAURIZIO AMATO
Naturopata e nutritional consultant
Formulatore della linea di integratori di erboristeria Binasco
ed esperto in integratori naturali
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